Abbiamo intervistato Alfredo Pratolongo, presidente della Fondazione Moretti per sapere le novità sulla edizione 2018 del Premio Birra Moretti Gran Cru
La Fondazione Birra Moretti dal 2011 ha dato vita, in collaborazione con Identità Golose, al Premio Birra Moretti Grand Cru, la prima piattaforma di talent scouting del nostro Paese dedicata ai giovani talenti della cucina italiana.
Il Premio, giunto alla 8° edizione, conta oltre 1.000 partecipanti e quasi 1.300 ricette inviate.
Ogni anno, i giovani Chef e Sous-Chef under 35 si sfidano, cimentandosi nella ideazione di ricette in cui la birra è protagonista sia come ingrediente sia in abbinamento.
I partecipanti devono essere residenti in Italia, forti di un’esperienza professionale documentata nell’ideare preparazioni che prendono ispirazione dalle specialità della famiglia Birra Moretti.
Ogni edizione ha un tema diverso che mira alla valorizzazione della tradizione gastronomica italiana.
Ecco la nostra intervista.
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Domanda: Che programmi avete per l’edizione 2018 del Premio Birra Moretti Grand Cru? Quale sarà il tema del 2018?
Risposta: “L’edizione di quest’anno sarà completamente rinnovata. Abbiamo dato una piccola anticipazione nel corso di Identità Golose, presentando parte della giuria pluristellata che sarà chiamata a decretare l’ottavo vincitore del Premio Birra Moretti Grand Cru. I primi nomi sono davvero impressionanti: Claudio Sadler (da Sadler) storico Presidente della giuria, Andrea Berton (Berton), Carlo Cracco (ristorante Cracco), Nicola Dell’Agnolo (Il Luogo di Aimo e Nadia), Annie Feolde (Enoteca Pinchiorri), Giancarlo Perbellini (Casa Perbellini), Alessandro Pipero (ristorante Pipero) e Marco Reitano (La Pergola Hotel Rome Cavalieri). Una delle grandi novità è che la finale si terrà il prossimo anno in occasione di Identità Golose 2019. Per ora preferiamo non svelare altro.”
D: Siete all’ottava edizione, con questo progetto avete dato la possibilità a migliaia di giovani Chef e Sous-Chef di emergere. Sono rimasti in qualche modo in contatto con voi o con l’universo della Birra?
R: “Decisamente sì. Il legame che si crea con molti di loro è davvero forte. Giusto un paio di esempi: lo scorso anno abbiamo consegnato a Giovanni Sorrentino, Chef del Ristorante Gerani a Santa Maria la Carità (NA), il Premio Birra in Cucina. Sorrentino, ha partecipato alle selezioni per tutte le edizioni del Premio e per ben tre volte è stato selezionato fra i finalisti. Nel 2016, all’apertura del suo ristorante, ha scelto le birre della famiglia Birra Moretti per completare la sua carta. Riccardo Gaspari, chef del Brite di Larieto a Cortina, vincitore nel 2015, ha messo in carta il piatto con cui ha vinto “Pizza Moretti” e, quest’anno, in occasione di Identità Golose, ha presentato un nuovo piatto – Guazzetto di birra e ceci – con Birra Moretti in ricettazione e in abbinamento. Giuliano Baldessari e Luigi Salomone, i vincitori delle prime due edizioni, hanno fatto parte della giuria della finale, rispettivamente, nel 2016 e nel 2017. Al di là dei singoli episodi, quello che conta è che questi giovani chef imparano ad apprezzare un ingrediente in grado di portare innovazione nelle loro cucine e, una volta conosciuto, non lo lasciano più.”
D: Qualche vincitore del vostro premio è diventato uno Chef d’eccellenza?
R: “Possiamo dire che il Premio Birra Moretti Grand Cru porta fortuna. Battute a parte, ogni anno abbiamo in giuria il meglio delle ristorazione di alta qualità. Questi chef e sommelier sono in grado, di anno in anno, di individuare chi saranno le stelle emergenti della cucina italiana. A oggi, 3 vincitori su 7 hanno ottenuto la loro prima stella Michelin: Giuliano Baldessari (edizione 2011), Luigi Salomone (ed. 2012) e Christian Milone (ed. 2013). Oltre a loro, molti altri vincitori e finalisti stanno ottenendo importanti riconoscimenti dalle principali Guide italiane.”
D: Vi rivolgete a giovani under 35 e residenti in Italia, avete mai pensato di aprire a italiani che propongono cucina italiana all’estero?
R: “Visto il successo che Il Premio ottiene, di anno in anno, non possiamo escludere che, per il futuro, possa assumere un respiro internazionale. Per il momento, però, non c’è ancora nulla di certo.”